Il referto radiologico può essere strutturato o narrativo.
Nel referto strutturato i reperti vengono descritti secondo una successione predeterminata con aggettivazioni obbligate.
Esso presenta il vantaggio dia obbligare la descrizione di tutti i reperti considerati indispensabili, essere quindi esaustivo, e di facilitare la comunicazione tra medici radiologi, tra medici radiologi e medici specialisti di altra disciplina, tra medici e pazienti.
Ha lo svantaggio di essere percepito come rigido e complesso.
Il referto narrativo lascia viceversa al medico radiologo la libertà di descrivere quali reperti, con quali aggettivazioni, e nella sequenza a lui gradita. Presenta il vantaggio di essere di più facile redazione.
Ha lo svantaggio di poter tralasciare reperti utili alla prognosi od al planning terapeutico del paziente e di essere di più complessa lettura ed interpretazione da parte di altri medici specialisti e dai pazienti.
Ad oggi i referti narrativi sono largamente diffusi mentre tarda l’implementazione capillare di referti strutturati che rappresentano certamente l’obiettivo da raggiungere in tempi più brevi possibili.
I protocolli di Refertazione intendono quindi rappresentare una tappa intermedia tra il referto narrativo, ancora oggi il più diffuso, ed il referto strutturato.
I protocolli di refertazione possono aiutare il medico radiologo nella formulazione del referto narrativo suggerendo un’elencazione ordinata dei reperti ma lasciando la discrezionalità nella scelta dell’ordine e dell’aggettivazione di ognuno di essi.
- Radiologia Addominale Gastroenterologica
- Radiologia Interventistica
- Radiologia Muscolo-Scheletrica
- Radiologia Pediatrica
- Ecografia
- Cardioradiologia
- Diagnostica per immagini in Oncologia
- Senologia
- Radiologia d'Urgenza ed Emergenza
- Radiologia Odontostomatologica e Capo-collo
- Radiologia Toracica
- Tomografia Computerizzata
- Radiologia Uro-Genitale