Ecografia:
L’ecografia transvaginale rappresenta l’indagine di prima scelta per la valutazione della patologia endometriosica ed è dirimente.
L’ecografia transvaginale valuta la mobilità degli organi e riconosce indirettamente la presenza di fenomeni aderenziali in sede pelvica (sliding sign).
L’ecografia transaddominale con sonde convex, previa distensione vescicale, valuta l’insieme degli organi pelvici (utero ed ovaie), la parete vescicale e lo scavo del Douglas. È bene estendere l’esame ecografico alle vie escretrici per escludere un’eventuale idronefrosi. L’utilizzo di sonde lineari ad alta frequenza è utile nel sospetto di localizzazione di patologia a livello del canale di Nuck.
Sede di localizzazione endometriosica:
- Ovaie
- Tube
- Cul-de-sac anteriore e posteriore
- Legamenti utero-sacrali
- Superficie uterina
- Giunzione rettosigmoidea
- Vescica
- Ureteri
- Intestino tenue (appendice)
Aspetto impianti endometriosici presenti:
- Se superficiali: aspetto lineariforme, da pochi millimetri a placche;
- Profondi: aspetto fibroso, penetrano spazio retroperitoneale o parete degli organi pelvici per una profondità >5mm.
Presenza formazioni cistiche:
- Contenuto fluido-denso (cisti cioccolato) per prodotti di degradazione dell’emoglobina, pareti spesse e fibrotiche, dimensioni comprese fra 3-6 cm, spesso multiloculari.
Diagnosi differenziale:
- Cisti dermoidi (presenza di calcificazioni, inclusi iperecogeni e livelli fluido/grasso)
- Cisti funzionali (corpo luteo o cisti follicolare emorragica)
- Fibromi ovarici
- Ascessi tubo-ovarici
- Neoplasie ovariche (setti spessi e/o irregolari e vegetazioni interne alla cisti con aspetto vascolarizzato al color-Doppler)
Nel riscontro di lesioni dubbie o indeterminate all’ecografia è importante il ricorso ad indagine di II livello (RM).
Risonanza Magnetica (RM): metodica di II livello che caratterizza lesioni a sede pelvica e/o valuta l’estensione della patologia.
Tecnica e protocollo di studio RM prevedono replezione vescicale moderata e premedicazione con farmaco antiperistaltico e.v.
Non necessario utilizzo di m.d.c. paramagnetico e.v. se non in presenza di endometriomi complessi o localizzazione a livello delle vie escretrici.
Aspetto e segnale RM endometriomi:
- Segnale elevato nelle sequenze T1-pesate
- Segnale elevato o basso nelle sequenze T2-pesate per il catabolismo dei prodotti dell’emoglobina; a volte si riscontra un caratteristico calo di segnale (shading) nelle porzioni declivi delle cisti endometriosiche, per coesistenza di vari stadi di degradazione del materiale ematico intracistico livellato
Sede endometriosi profonda:
- Torus uterino
- Legamenti utero sacrali (LUS)
- Intestino (giunzione rettosigmoidea, appendice, cieco e ileo terminale)
- Apparato urinario
Sede endometriosi superficiale:
- Sierosa uterina (superficie posteriore in corrispondenza dello scavo del Douglas)
Aderenze:
- Se visibili: strie ipointense nelle acquisizioni T2-dipendenti, di spessore variabile;
- Reperti indiretti: trazione anteriore della parete del retto, angolazione di anse intestinali, brusche variazioni di calibro delle anse intestinali, perdita dei piani adiposi
Complicanze:
- Trasformazione maligna (età >45 aa, dimensioni > 6-9 cm)
- Rottura di cisti con emoperitoneo
- Sactosalpinge
- Flogosi
Diagnosi differenziale:
- Cisti dermoidi (utili le sequente T1 fat-sat)
- Cisti emorragiche funzionali (dimensioni inferiori, no shading in T2, non marcatamente iperintense in T1 fat-sat)
- Linfoadenomegalie
- Ernie inguinali
- Aneurismi dell’arteria femorale
- Ascessi
- Tumori dei tessuti molli
Dr.ssa Lucia Manganaro, Dr.ssa Marzia Giordano
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