Definire la sede (frequente la localizzazione al ginocchio, a livello di epifisi distale di femore o di epifisi prossimale di tibia; l’istotipo fibroblastico interessa più spesso la sede diafisaria; la variante Parostale si localizza tipicamente sul profilo posteriore dell’epifisi distale di femore);
Descrivere l’aspetto della lesione (forma osteoaddensante, osteolitica o mista, quest’ultima più frequente);
Descrivere il tipo di osteolisi: osteolisi geografica a margini non definiti o spiculari, osteolisi penetrante, osteolisi tarlante;
Descrivere lo stato dell’osso corticale (erosioni ossee) ed eventuali reazioni periostali (lamellare, a sfoglia di cipolla, triangolo di Codman).
L’esame TC è fondamentale per la valutazione della matrice della lesione;
Se si tratta di una variante addensante, individuare il tipo di matrice prodotta, che varia in relazione all’istotipo (osteoblastica, condroblastica e fibroblastica);
La metodica ottimale per definire la stadiazione locoregionale e la compartimentalità della lesione è la RM.
Nella definizione dei margini della lesione fare sempre riferimento ad univoci punti di repere anatomici locoregionali.
Descrivere l’eventuale presenza di edema osseo peri-lesionale, di norma assente a causa dell’elevato grado di malignità della lesione (da non confondere con estensione endomidollare di tessuto neoplastico).
La sola variante che induce edema osseo è la variante Parostale.
L’Osteosarcoma Teleangectasico si presenta con lacune vascolari di ipointensità nelle sequenze T1-pesate, a volte con livelli fluido-fluido;
Descrivere la presenza di aree di necrosi contestuali alla lesione; il m.d.c. e.v. in questo caso è molto utile.
E’ bene estendere l’esame RM a tutto il segmento scheletrico interessato e valutare con attenzione l’eventuale presenza di skip metastasis (segmentali, trans-articolari, trans-segmentali).
Va posta attenzione ad escludere un’eventuale diffusione metastasica della neoplasia (metastasi polmonari a volte calcifiche, meglio valutabili con esame TC).
In caso di esame RM dopo trattamento terapeutico neo-adiuvante pre-chirurgico definire le modifiche su: estensione endomidollare della lesione; eventuale riduzione della quota extra-compartimentale; incremento delle aree di necrosi (esame con m.d.c.).
Prof. Antonio Barile, Dr. Francesco Arrigoni, Dr.ssa Marzia Giordano
22 Gennaio 2022