Definire la sede (esofago cervicale, restringimenti sovraortico, retro-aortico, inter-aortico-bronchiale, retro- bronchiale, interbronchiale, retro-cardiaco, sovra diaframmatico, sottodiaframmatico, cardiale);
Descrivere l’aspetto della lesione che varia a seconda dell’istotipo (SC vs AC) e dello stadio (forme precoci vs forme avanzate;
E’ bene estendere l’esame TC anche al collo e valutare con attenzione il parenchima polmonare per l’alta incidenza di neoplasie primitive sincrone in cavità orale, faringe e laringe.
E’ bene valutare all’indagine baritata con attenzione l’intero corpo esofageo per la possibilità di riscontrare lesioni esofagee sincrone a distanza (“skip lesions”), per diffusione linfatica sottomucosa
Va posta attenzione ad escludere un’eventuale invasione tracheo-bronchiale e della pleura mediastinica destra nelle neoplasie esofagee del terzo medio o superiore che preclude il solo accesso chirurgico per via addominale
La sede precisa del cardias riveste particolare importanza perché, rispetto all’epicentro della lesione, le lesioni che risalgono di oltre 5 cm sono considerate esofagee altrimenti gastriche
Se dalla anamnesi è stata condotta una ablazione laser vanno escluse con certezza fistole e fissurazioni
Nei tumori del III superiore deve essere esclusa l’infiltrazione del nervo ricorrente sinistro, più vicino al decorso esofageo
Descrivere con precisione il limite prossimale e distale della lesione che condiziona il volume di resezione viscerale
Se è presente una protesi va documentata la sede distale della protesi che può trovarsi in spazio vuoto, dopo la GE, con conseguente rischio di caduta della protesi stessa
Nei controlli dopo posizionamento di protesi va escluso che tessuto esuberante in sede prossimale ostruisca il lume della protesi, anche se non è agevole differenziare fra tessuto neoplastico e tessuto reattivo ipertrofico
Prof. Roberto Grassi, 1 Gennaio 2022