L’esame ecografico è di primo approccio (sede, dimensioni, margini, ecostruttura, eventuale comportamento al Power-Doppler o uso di CEUS) e già permette di orientare la diagnosi verso forme in genere non aggressive (superficiali, dimensioni < 4 cm, margini regolari, aspetto omogeneo, comprimibilità, scarsa vascolarizzazione) e aggressive (profonde,
dimensioni > 4 cm, margini irregolari, aspetto disomogeneo, non comprimibilità, anarchica vascolarizzazione).
L’esame RM permette una miglior visualizzazione della lesione soprattutto in caso di localizzazione profonda, meno facilmente esplorabile mediante metodica ecografica, ed una precisa stadiazione locoregionale della stessa.
Bisogna considerare che difficilmente è possibile orientare la diagnosi verso uno stipite cellulare di appartenenza, essendo la maggior parte delle neoplasie delle parti molli a composizione mista oppure indifferenziata.
Definire la sede: superficiale (nel contesto di cute e sottocute) o profonda;
Descrivere l’aspetto della lesione: dimensioni ed estensione, margini, morfologia;
Descrivere il comportamento della lesione nelle sequenze RM principali e nelle sequenze contrastografiche;
Alcune lesioni a volte tendono a mantenere il segnale RM dello stipite cellulare da cui originano:
- Serie adipocitaria: segnale iperintenso nelle sequenze T1-pesate, segnale ipointenso nelle sequenze T2-pesate;
- Serie fibro-istiocitica: segnale iso-ipointenso in T1, ipointenso in T2;
- Serie vascolare: segnale variabile in T1, segnale iperintenso nelle sequenze T2-pesate.
Descrivere i rapporti con strutture neuro-vascolari limitrofe: i tumori delle guaine nervose hanno aspetto di masse fusate para-vertebrali o lungo il decorso dei nervi periferici;
Segnalare la presenza di eventuali setti spessi e numerosi o di aree stellate ad intenso enhancement nel contesto di una lesione lipomatosa, che depongono per malignità (Liposarcoma lipoma-like);
Definire l’eventuale presenza di una capsula fibrosa. I tumori a rapida crescita tendono a sviluppare una zona reattiva di iperemia ed edema peri-lesionale difficilmente differenziabile dal tumore stesso, definita pseudo-capsula.
L’esame TC può essere utile per riconoscere eventuali calcificazioni contestuali alla lesione (Sarcoma Sinoviale) o per definire meglio i rapporti con le componenti scheletriche (infiltrazione dell’osso corticale).
Nella definizione delle dimensioni della lesione fare sempre riferimento ad univoci punti di repere anatomici scheletrici locoregionali.
Descrivere la presenza di aree di necrosi contestuali alla lesione; il m.d.c. e.v. in questo caso è molto utile.
Nelle lesioni aggressive/maligne va posta attenzione ad escludere un’eventuale diffusione a distanza della neoplasia con esame TC (metastasi polmonari).
In caso di esame RM dopo trattamento terapeutico neo-adiuvante pre-chirurgico definire le eventuali variazioni su: estensione della lesione, riduzione della quota extra-compartimentale, incremento delle aree di necrosi (esame con m.d.c.).
Prof. Antonio Barile, Dr. Francesco Arrigoni, Dr.ssa Marzia Giordano
26 Gennaio 2022