I soli livelli idro-aerei non consentono diagnosi differenziale fra ileo meccanico e paralitico. La loro presenza documenta solo un’occlusione che perdura ormai da tempo e che ha consentito una stasi del contenuto digestivo, dapprima solo gassosa e poi idroaerea. Se persiste, il gas viene confinato nel punto meno declive (“a corona di rosario”) ed infine il liquido occupa l’intero lume.
Anamnesi:
Accertarsi preliminarmente della presenza o meno di un sondino naso-gastrico o di una sonda rettale che possono alterato la distribuzione del meteorismo
Sede:
Indicare la sede dell’occlusione: digiunale, ileale o colica
Reperti, distinti in reperti di ansa, di parete e di permeabilità:
- rilievi d’ ansa specificandone il diametro del lume dilatato a monte dell’ostruzione. (in condizioni normali digiuno <3cm, ileo <2.5 cm).
- Presenza o assenza di feci nel tenue
- Variazione topografica di sede d’ ansa (sede: digiuno alto/ileo basso)
- Rilievi di parete (ispessita senza e con stratificazione)
- Contrast enanchement (conservato, aumentato, assente)
- Caratteristiche delle pliche (sottili, complete, ispessite, incomplete)
- Tono dell’ansa
- Presenza di iperperistaltismo
- Rilievi di cavità peritoneale (liquido libero)
- Alterazioni vascolari del meso
- Presenza di ingorgo venoso
- Presenza di spasmo arterioso
- Pneumatosi parietale
- Pneumatosi dei vasi mesenterici e/o della vena porta
I suddetti reperti consentono al medico radiologo di distinguere le diverse fasi evolutive dell’occlusione in:
- 1° FASE: IM Semplice
– caratterizzato da livelli idroaerei, anse a pareti sottili, disegno plicare aumentato, assenza di liquido libero tra le anse;
- 2° FASE: IM Scompensato
– caratterizzato da livelli idroaerei, anse a pareti sottili, disegno plicare aumentato, presenza di liquido libero tra le anse;
- 3° FASE: IM Complicato
– caratterizzato da livelli idroaerei, anse a pareti ispessite, disegno plicare aumentato, presenza di liquido libero tra le anse
Le prime due condizioni,semplice e scompensato, sono a “rischio occlusivo puro”, non ancora “vascolare” e potrà essere suggerita aspirazione naso-gastrica e terapia medica; la terza, complicato, è a rischio vascolare ed il paziente va indirizzato verso un approccio chirurgico immediato.
Obiettivo:
Il medico radiologo deve:
- Suggerire la natura dell’occlusione, distinta in:
– da sbarramento (esterna all’ansa)
– da briglia (più probabile se il paziente riferisce pregressa chirurgia, da aderenza, da periviscerite
– da otturazione (bolo alimentare; calcolo biliare migrato nel tenue; neoformazione polipoide, corpo estraneo)
– da restringimento (processi patologici intramurali; retrazione del mesentere; processi espansivo-infiltrativi della cavità addominale)
– da compressione (masse intraddominali che impattano e comprimono ab extrinseco il versante esterno dell’ansa)
– da invaginazione (fredda o calda, semplice o doppia o complicata)
– da occlusione del colon
– da strozzamento-strangolamento
– da meccanismi complessi (volvolo, ansa chiusa)
- Differenziare fra ileo meccanico semplice, scompensato o complicato
3) Suggerire controlli seriati ogni 24 ore per verificare la ripresa della peristalsi dopo terapia (testimoniata da riduzione dei livelli idroaerei, ripresa della normale disposizione delle anse e del disegno plicale)
Prof. Roberto Grassi, 19 Gennaio 2022
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